Consigli per una vita di coppia felice e per una singlitudine serena, senza troppi sensi di colpa.

sabato 22 luglio 2017

Tema del giorno: Lettere d' amore

Ieri sera un'amica mi ha ricordato il fascino della lettera d'amore. 
Chi ne scrive più?
Scriviamo tanto, ma messaggi non più lunghi di una riga, possibilmente con abbreviazioni. Perché non si sa mai quali devastanti conseguenze possa comportare una lettura di 10 righe.
Usiamo gli emoticon come triste riassunto delle nostre emozioni.
La domanda è a questo punto: esiste ancora la seduzione? Quali strumenti possono venire in aiuto ad un novello Casanova?
Dove sono gli uomini che ti fanno palpitare il cuore come irresistibili poeti?
Tutto è terribilmente veloce. Il messaggio è esplicito, incisivo senza filtri.
Pochi convenevoli. Non abbiamo tempo da perdere. In lista ci sono altre. Un po' come in una catena di montaggio.
Per una donna come me, ancorata ad un passato novecentesco, in salsa dannunziana, le parole hanno un peso. Ricordo con nostalgia le lunghe lettere d'amore di qualche qualche ammiratore. Era inevitabile però che l'autore della lettera fallisse l'obiettivo, in quanto da perfetta bad girl, disdegnavo chi mostrava una debolezza.
Stupida donna! Quanti guai produce un'educazione maschilista.
Ora basta un nulla. Due righe, qualche puntino di sospensione, una faccetta per verificare se la persona è disponibile o meno.
Per scrivere occorre tanto coraggio. Il coraggio di mettersi nelle mani dell' altro che può fare di te straccio o coperta. 
Digitare, invece, cosa richiede? Nulla.
Un po' di spudoratezza nel riprodurre un "mmhhh " orgasmico, dove, a seconda del numero di emme del muggito dovremmo capire il grado di compiacimento dell'altro.
Alla mia età lascio ad altre le onomatopee.
Io non voglio mandriani arrapati. 
Rivoglio i poeti.

"quello che conta è scrivere
e non aver paura, 
non aver mai paura 
di essere ridicoli: 
solo chi non ha scritto mai 
lettere d'amore 
fa veramente ridere"

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