Consigli per una vita di coppia felice e per una singlitudine serena, senza troppi sensi di colpa.

domenica 23 luglio 2017

Si consiglia di maneggiare con cura la letteratura. Ovvero i nostri amanti d’inchiostro

Io e le mie amiche abbiamo amato, in modo assolutamente malato, uomini che ci hanno segnate inevitabilmente.
Non sto parlando del solito complesso edipico, o dei cugini più grandi con cui abbiamo giocato al dottore, o degli amichetti che tirandosi giù le mutande ci chiedevano di fare altrettanto; ma di personaggi letterari.
Questi si chiamano Heatcliff, Mr Darcy, conte Vronsky, Adrien.
Con qualcuno il rapporto è stato intenso e passionale, con altri più dimesso e romantico; con Vronsky, ad esempio, decisamente all’insegna della conflittualità: perché tutte noi ci siamo sentite spesso come Anna Karenina.
Heatcliff, protagonista di Cime Tempestose, ci ha invece accompagnato quando si andava alla ricerca del bello e dannato da salvare.  Purtroppo, io e le mie amiche, abbiamo sempre assolto con passione al ruolo di infermiera o di volenterosa martire di turno (a seconda, della propensione alla rissa o al livello del tasso alcoolemico del corpo del fidanzato di turno).
di Amanda Lanzone
Diciamo pure che, dai 14 ai 30 anni, abbiamo vissuto una progressione di incontri con uomini che stavano tutti tra lo zingaro, bello e tenebroso alla Johnny Deep, e il Terence di Candy Candy. Insomma, quel che si dice con linguaggio forbito: lo "stronzo". Quello che prima c’è lui, poi c’è ancora lui, e infine continua ad esserci, sempre e soltanto, lui.
Tu? 
Tu sei un dettaglio nella sua vita di stenti e sofferenze (in genere sostenuta, più che dignitosamente, da un assegno mensile staccato da papà).
Quando si diventa finalmente adulte, e si scopre che il plaid sul prato è scomodo, e che le zanzare sono fastidiose, pretendiamo qualcosa di più. Come minimo un appartamento, possibilmente in zona centro, e un ristorante a lume di candela, e magari anche un cinema decente, che non sia un ex sala a luci rosse riconvertita in sala dove si proiettano solo pellicole in russo sottotitolate in cinese.  Perché, prima o poi, l’istinto di sopravvivenza ti salva dalle serate a base di alcol e fumo, scopate all’aperto e centri sociali occupati.
Ora sei finalmente adulta, e decidi di dedicarti alla lettura di romanzi più solidi, più maturi. E scopri il fascino di Darcy.
Pensi a quel punto di poter conquistare un uomo attraverso la tua intelligenza, l’ironia e l’arguzia. Sei finalmente una donna forte, capace e pronta a gettarsi nella mischia del mondo.
Dopo anni di analisi, qualche laurea, magari un libro pubblicato e tanti riconoscimenti sociali, ti senti dunque una leonessa. Così tieni brillantemente testa al Darcy di turno, magari lo conquisti pure e riesci, come Elisabeth, a sposarlo.
Poi arriva il momento di Adrien. Quando? Quando Darcy, da arrogante, presuntuoso e affascinante prototipo Alpha sceglie per te al ristorante, ti consiglia su come vestirti per la cena con i colleghi, fissa i pranzi domenicali con i genitori e decide chi tu debba o no frequentare.
Che sia giunto il momento di cambiare genere letterario?
Perché non riprendere in mano un grande classico come Paura di Volare
ovvero il libro che tutte le donne dovrebbero leggere non una ma più volte nel corso della vita. Finalmente, dopo gli Heatcliff troppo sbronzi per farci ululare di piacere, dopo i Vronsky vampiri emotivi e dopo i Darcy troppo sicuri di sé, siamo finalmente giunti in quella fase della vita per cui, alla rituale domanda “ti è piaciuto?”, possiamo tranquillamente rispondere: “anche no; magari la prossima volta (con un’altra) farai meglio. Continua ad allenarti”.       

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