Chi è che detesto maggiormente? Chi è che ritengo
mi abbia a tal punto fatto male da rendermi tanto diffidente ed insicura nei
confronti del mio prossimo? Ci ho pensato a lungo, perché dare la medaglia
dello " stronzissimo o stronzissima" è un passo importante, che deve
essere ben meditato.
Avrei potuto dare il meritato premio a tutte le
presunte amiche che hanno girato lo sguardo altrove quando più ne avevo bisogno;
oppure a qualche uomo generoso, al punto da accettare di smettere per qualche
secondo di coltivare il proprio narcisismo per domandarmi di cambiare per lui
la mia vita (che però facessi in fretta, che in caso di risposta negativa l’eventuale
sostituta non poteva essere troppo tempo lasciata ad aspettare). Poveretta,
quanto mi dispiace per lei: badante di un tale cretino!
Il SUPERVERME è però uno solo, ovvero lo stimato
e irreprensibile professionista che mi propose lavori e fama imperitura in
cambio di un semplice – e cosa vuoi che sia, se ne fanno tanti a tutte le ore…
- POMPINO. Del resto, lui – il magnifico – era all’epoca abituato a prendersi
anche la luna, e pensava che fosse del tutto normale che, ad un suo semplice
ordine, io mi affrettassi a mostrargli di quale colore fosse la mia biancheria.
Ero giovane, imbarazzata e convinta che in
fondo fosse colpa mia se l’avevo provocato. E questo mi tratteneva dal denunciare
tutto ciò che era accaduto. Poi, quando infine ho preso il coraggio tra le
mani, quel che mi ha fatto ancora più male è stato scoprire che attorno a me s’era
creato un muro di omertà e di non troppo velate minacce. Sapete però quel’è stata
la violenza più grande? Ebbene, è stata la
mancanza di solidarietà da parte delle stesse donne.
Qualcuna mise in dubbio la mia innocenza (“se l’è
cercata, in fondo è quello che voleva…”), qualcun altra si è sentita offesa per
il fatto che “il Magnifico” non avesse scelto lei quale oggetto delle sue
pesanti attenzioni, qualcun’altra ancora ha semplicemente interrotto ogni
rapporto con la sottoscritta.
Forse sto sbagliando, forse la palma del SUPERVERME
dovrebbe essere condivisa da tutte queste persone, indistintamente. E dovrebbe
essere assegnata a tutti coloro che pensano che una donna debba essere domata,
comprata o limitata nella sua esuberanza. A chi tradisce le attese di un'amica,
specie se quella le sta solo chiedendo di essere ascoltata.
È con questo ricordo, che per anni mi ha
perseguitata, fonte di infiniti sensi di colpa (perché pensi sempre di
essertela cercata, di non avere prestato abbastanza attenzione, che sei stata
una stupida…), che termino la mia classifica. Tra suore carogne e preti bulli, vecchi
fidanzati molto fantasiosi nel trovare scuse ed adescatori di ragazzine, credo
di avere raccontato la storia dei tante donne come me. A volte siamo state
forse un po' ingenue, troppo sensibili; oppure semplicemente troppo “noi stesse”.
Ma non importa, perché noi che ci rifiutiamo di indossare un ruolo (fidanzata
dell'anno, gnocca silenziosa e grata, moglie e madre perfetta) siamo oggi
consapevoli di quali rischi affrontiamo giornalmente. E scusatemi il “pippone”:
non chiedeteci più di cambiare, non provate più a domarci o istruirci; perché
noi stiamo benissimo così.
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