
Ferme! Lo so, bene: ma che c’azzecca la Cina col Giappone…?
Brave, lo so
anche io… Ma provateci voi, diciassette o diciotto anni fa, a scovare un negozio
giapponese che non fosse una susheria...
Si va dunque per approssimazione, e Pechino è indiscutibilmente più prossima a Tokio di Dakar, Cartagena o Toledo!
Dunque, dicevo che mi presento al negozio cinese e provo il primo abito, Subito
mi rendo conto che le taglie non corrispondo proprio a quelle di noi
occidentali, al che la commessa cinese mi dice, con un disprezzo che non si
confà alla millenaria tradizione commerciale di quel popolo: A te ploplio non stale bene! Pelché voi
avete i fianchi lalghi lalghi
Stop, ferma tutto; riavvolgi il nastro… Noi avere
i fianchi larghi larghi (traduzione a cura del Centro linguistico di Ateneo,
ndr)?
Io e Diletta ci si guarda negli occhi, i suoi mi
mandano chiara una preghiera: Ti prego
Ilaria, evita la strage perché in fondo nei pressi ci sono dei bambini (e loro,
poverelli, non sono del tutto responsabili).
Una vocina in fondo allo stomaco timidamente
mi richiama all’ordine: Fermati, ricordati
che sei di sinistra, mangi sushi, sei cittadina del mondo...e rifiuti di
piegarti alla logica degli stereotipi...
Troppo tardi, purtroppo.
Troppo tardi, purtroppo.
Con calma, grazia e signorilità rispondo alla
cinese: Ciccia, io avrò i fianchi larghi
ma tu sei bassa, tarchiata, col culo che spazza il pavimento e per lo più sei cinese…
Secondo te chi delle due è messa meglio?
La faccio breve. Ho comunque acquistato il
vestito, indossandolo alla sera con tacchi vertiginosi che minimizzassero la
presenza di un fianco generoso. E la sua porca figura l’ho fatta… Ah..., come l’ho
fatta…
Sayonara
Nessun commento:
Posta un commento