In
una notte di pizzica, quando la taranta morde le fanciulle, rendendole folli e
ribelli, ho incontrato due nuovi amici che mi hanno regalato la loro storia.
Un
amore da poco sbocciato, una favola d’altri tempi.
All’inizio
ho percepito poche parole: “farfalla”, “mare”, “spiaggia”; ovvero, esili orme
da seguire, per andare alla caccia di un favoloso tesoro. Così ho deciso di approfondire,
per poi raccontare.
Ubaldo
parla tanto, da attore navigato quale è; affascinante e superbo, con occhi che
ti scrutano dentro e ti studiano l’anima.
Vincenza
è bellissima. I suoi occhi paiono quelli di una bambina, che balla sulle punte al
suono di una melodia antica di tamburelli.
Entrambi
sembrano camminare nel mondo con leggerezza e disincanto, con fantasia e
coerenza; perché entrambi hanno mangiato il pane insipido della delusione.
Ubaldo
per amore si è trovato a “non provare più amore”, nell’età in cui le persone avviano
il bilancio della propria vita; nel momento in cui ci si chiede cosa si è
sbagliato, quale esperienza non si è colpevolmente vissuta. Vincenza, innocente
e geniale nella sua semplicità, ha invece imparato a cogliere sempre il lato
positivo delle piccole cose.
di Anna Agati |
Non
è un racconto magnifico, tremendamente surreale?
Credo
che un quadro di Mirò non avrebbe saputo esprimere meglio l’anima naif di
questa donna, profumata di sud e di magia. Del resto, entrambi leggono i segni:
perché cos’è l’amore se non carte da decifrare?
Ubaldo,
stranito e improvvisamente investito dalla luce, si lascia trasportare da tanta
semplicità. Allora ritrova le sensazioni dimenticate, e il cuore ritorna a battere
forte. Inizia anche ad avvertire un bisogno prepotente: rivedere quella donna,
il giorno dopo.
Questa
è una storia che sembra uscita da un’opera teatrale, di quelle a lieto fine, dove
un Amleto distratto incontra un’Ofelia incantata, dove una farfalla galeotta vola
in un Sogno di mezza estate, dove una Tempesta di emozioni porta all’isola che
non c’è.
Non
è un caso, quindi, che il prosieguo coinvolga un teatro; perché, in fondo, i
primi passi di un amore sono sempre movimenti di un’innocente finzione: tra
parole sommesse, personalità dismesse e fantasmi che, piano piano, diventano migliori,
fino a sparire. Dove altro i due protagonisti potevano quindi darsi il loro primo
appuntamento?
Così
di scena in scena, il nuovo avanza sulle punte assieme a Vincenza, che la
pizzica non la sa ballare (ma ce l’ha nel sangue).
Mentre
l’amore nasce nel cuore di Ubaldo, che ha visto tanto del mondo (ma solo quando
mi parla di Napoli ha gli occhi che brillano).
Mentre
loro mi raccontano il resto del loro amore, seduti al tavolino di un bar del
centro, alzo allora gli occhi; in cielo vedo una nuvola a forma di cuore. Per
chi conosce l’arte della divinazione nulla è scontato: quel vapore acqueo
addensato si fa dunque anticipazione. Diventa prolessi in nuovo romanzo.
P.S. si ringrazia la gentile collaborazione dell'artista ravennate Anna Agati per l'illustrazione.
P.S. si ringrazia la gentile collaborazione dell'artista ravennate Anna Agati per l'illustrazione.
Bellissima...
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