Consigli per una vita di coppia felice e per una singlitudine serena, senza troppi sensi di colpa.

mercoledì 16 agosto 2017

Non si pretende mica la luna, ma le mutande candide si!


“Ci accomodammo a un tavolino del caffè, con un quarto di vino bianco per me e una birra per lui. Portava un paio di sandali indiani e aveva le dita dei piedi lerce. Non sembrava affatto uno strizzacervelli”
(da paura di volare di Erica Jong)

Uomo curato o no? A noi donne cosa piace? Il damerino sempre perfettino oppure il tipo svagato, quello che indossa sempre giacche di una taglia più grande e porta scarpe scalcagnate?
Detto che, dismessi i panni delle freak (stile Woodstock, per intenderci), quando anche noi portavamo gonnelloni e i capelli erano colorati come ad un Gay Pride, al momento, io e le mie amiche, apprezziamo i delicati profumi dei dopobarba e l’abitudine maschile al deodorante.
E che dire dell’abbigliamento?
Parbleu!
La Caporetto del gusto è davanti ai nostri occhi, quotidianamente! Sarà per la temperatura estiva che aumenta implacabilmente, sarà che vivo in una località poco distante dal mare, ma il gusto maschile lascia alquanto a desiderare: noi jolies filles non possiamo proprio accettare l’infradito in gomma indossato da un uomo!

Il bermuda con sandalo? Solo se hai meno di trent’anni, oltre che un munifico contratto alla Salgado con il National Geographic. Altrimenti il pantalone estivo lungo, con camicia bianca, ci appare perfetto per mascherare i chili di troppo (per non parlare dell’effetto benefico sull’altezza). I pantaloni lunghi, meglio se di morbido lino, sfilano e rievocano le atmosfere di Tè nel deserto.   
Per un look originale, con quel po’ di retrò che a noi ragazze un po’ agées piace sempre, valutate infine – cari maschietti – l’opportunità di dotarvi di cappello. Magari un po’ preppy, come se foste appena sbarcati dalle pagine di un romanzo di D.H. Lawrence. 
Non cerchiamo la perfezione, ma la cura della persona sì: trattasi di un requisito imprescindibile per il primo, secondo e terzo appuntamento; così come nella quotidianità. di sicuro la cura nella scelta delle mutande al primo appunta
mento.
Vogliamo mettere il dito nella piaga, a proposito? Alcune donne lamentano infatti la tendenza dei loro compagni a lasciarsi andare dopo il matrimonio. Qualcuno si è un po’ troppo rilassato, concedendosi un deprecabile surplus di divano e di televisione. Qualcuno ha preso a girare con le mutande di Fantozzi, qualcun altro indossa disinvoltamente calzini bucati o magliette stinte.
Perché, mi chiedo, un po’ tutti gli uomini, una volta accasati, accettano di lasciarsi così andare? Eppure a noi donne piace mostrare il nostro uomo. Siamo pure orgogliose se qualche amica si azzarda ad esprimere un giudizio positivo su di lui, magari apprezzandone la prestanza fisica o il gusto nel vivere. Care amiche: è vero che l’abito non fa il monaco, ma senza dubbio aiuta a sentirsi bene con se stessi (oltre che con il resto del mondo). Del resto, anche i pavoni sfoggiano le loro code per fare colpo; e ciò non è un male, perché si tratta di un gioco delle parti utile ad allontanare l’abitudine. Per non lasciare morire un rapporto, per non trasformarsi in due estranei che a mala pena si danno la buona notte.  
Infine, care amiche, se noi soffriamo con le cerette totali, accettiamo gli sguardi impietosi delle commesse ventenni di Zara e arriviamo a fine mese con la carta di credito a zero ma con l’ennesimo vestito nell’armadio per sentirci belle, non vedo perché accettare le crocs ai piedi di lui.   
         




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