“Ci
accomodammo a un tavolino del caffè, con un quarto di vino bianco per me e una
birra per lui. Portava un paio di sandali indiani e aveva le dita dei piedi
lerce. Non sembrava affatto uno strizzacervelli”
(da
paura di volare di Erica Jong)
Uomo
curato o no? A noi donne cosa piace? Il damerino sempre perfettino oppure il
tipo svagato, quello che indossa sempre giacche di una taglia più grande e porta
scarpe scalcagnate?
Detto
che, dismessi i panni delle freak (stile
Woodstock, per intenderci), quando anche noi portavamo gonnelloni e i capelli
erano colorati come ad un Gay Pride, al momento, io e le mie amiche, apprezziamo
i delicati profumi dei dopobarba e l’abitudine maschile al deodorante.
E
che dire dell’abbigliamento?
Parbleu!
La
Caporetto del gusto è davanti ai nostri occhi, quotidianamente! Sarà per la
temperatura estiva che aumenta implacabilmente, sarà che vivo in una località poco
distante dal mare, ma il gusto maschile lascia alquanto a desiderare: noi jolies filles non possiamo proprio
accettare l’infradito in gomma indossato da un uomo!
Il
bermuda con sandalo? Solo se hai meno di trent’anni, oltre che un munifico contratto
alla Salgado con il National Geographic. Altrimenti il pantalone estivo lungo,
con camicia bianca, ci appare perfetto per mascherare i chili di troppo (per
non parlare dell’effetto benefico sull’altezza). I pantaloni lunghi, meglio se
di morbido lino, sfilano e rievocano le atmosfere di Tè nel deserto.
Per
un look originale, con quel po’ di retrò
che a noi ragazze un po’ agées piace
sempre, valutate infine – cari maschietti – l’opportunità di dotarvi di
cappello. Magari un po’ preppy, come
se foste appena sbarcati dalle pagine di un romanzo di D.H. Lawrence.
Non
cerchiamo la perfezione, ma la cura della persona sì: trattasi di un requisito
imprescindibile per il primo, secondo e terzo appuntamento; così come nella
quotidianità. di sicuro la cura nella scelta delle mutande al primo appunta
mento.
Vogliamo
mettere il dito nella piaga, a proposito? Alcune donne lamentano infatti la
tendenza dei loro compagni a lasciarsi andare dopo il matrimonio. Qualcuno si è
un po’ troppo rilassato, concedendosi un deprecabile surplus di divano e di televisione.
Qualcuno ha preso a girare con le mutande di Fantozzi, qualcun altro indossa
disinvoltamente calzini bucati o magliette stinte.
Perché,
mi chiedo, un po’ tutti gli uomini, una volta accasati, accettano di lasciarsi
così andare? Eppure a noi donne piace mostrare il nostro uomo. Siamo pure
orgogliose se qualche amica si azzarda ad esprimere un giudizio positivo su di
lui, magari apprezzandone la prestanza fisica o il gusto nel vivere. Care
amiche: è vero che l’abito non fa il monaco, ma senza dubbio aiuta a sentirsi
bene con se stessi (oltre che con il resto del mondo). Del resto, anche i
pavoni sfoggiano le loro code per fare colpo; e ciò non è un male, perché si
tratta di un gioco delle parti utile ad allontanare l’abitudine. Per non
lasciare morire un rapporto, per non trasformarsi in due estranei che a mala pena
si danno la buona notte.
Infine,
care amiche, se noi soffriamo con le cerette totali, accettiamo gli sguardi
impietosi delle commesse ventenni di Zara e arriviamo a fine mese con la carta
di credito a zero ma con l’ennesimo vestito nell’armadio per sentirci belle,
non vedo perché accettare le crocs ai piedi di lui.
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