Per presentare il terzo appuntamento della rassegna Evulvendo estate www.bagnoperla.it/
ho pensato di riproporre un racconto che ho pubblicato il 29 aprile sulla rivista Psychiatryonline nella rubrivca Evulvando- comizi d'amore del terzo millennio-

Adesso stringo i muscoli delle natiche, e sollevo il bacino in direzione della sua bocca. E mi offro tutta, percependo il mio desiderio crescere; e non mi importa dell’odore diventa acre e pungente, delle grandi labbra che pulsano, dell’umore che cresce e inonda il suo palato, Perché la mia attenzione è tutta riservata all’ascolto del clitoride che si gonfia. E non c’è null’altro, e non mi interessa se a lui piaccia oppure no. Esigo l’orgasmo, presto e senza intralci; voglio sentirlo crescere dentro di me, forte, potente ed esagerato, sfrontato e senza freni.
Perdio, muovi più velocemente quelle dita; perdio fai la stessa cosa con quella lingua! Scava a fondo e osa. Non avere paura di farmi male!
Solo ora posso davvero lasciarmi andare, e in quel preciso istante il respiro si tronca e il cuore si ferma; e un grido che viene dal profondo del tempo sale su dalla pancia fino alle gola, e risuona e rimbomba tutto attorno. Sentano pure i vicini di casa, che m’importa? In questo momento io sono solo corpo, sono solo esplosione di vita ed energia.
Solo adesso, solo alla fine del mio piacere lecco quelle labbra e quella lingua che sanno di me. Lecco avidamente le sue guance intrise del mio odore e lascio che le nostre bocche si uniscano e le salive si fondano. Voglio bermi esattamente come ha fatto lui. Provare quella vischiosa libidine che sa di mare.
Nessun commento:
Posta un commento