Consigli per una vita di coppia felice e per una singlitudine serena, senza troppi sensi di colpa.

lunedì 16 luglio 2018

Attrazione fatale: ovvero se ti innamori dell’amante


ps: ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale...o forse no. 

Molti mi confidano le loro pene d’amore. Tra questi ho ormai elaborato una precisa tassonomia: vi sono i dispenser gratuiti di spermatozoi, abituati a saltare da una donna all’altra, ben decisi a scansare qualsiasi relazione stabile; ma ve ne sono però anche molti altri che, spesso già accompagnati o sposati, dedicano una gamma variabili di attenzioni all’amante. Se nel primo caso l’inconsistenza del legame è chiara fin da subito, dunque è impossibile uscire dalla dimensione puramente ludica della relazione, nel secondo caso invece assai spesso capita che la relazione, nata senza impegno, si trasformi in una storia seria.
Da qui la prima domanda: dopo quanto tempo la clandestinità diventa amore? Poiché conosco uomini capaci di dividersi, da diversi anni, tra moglie e amante, mi chiedo quale differenza corra tra un matrimonio e una relazione duratura sebbene clandestina? E la seconda domanda che mi sorge spontanea è la seguente: non si rischia così di trasformare la necessaria leggerezza in un carro rimorchio pieno di ghisa?
Se il matrimonio, soprattutto dopo l’arrivo dei figli, rischia di trasformarsi in un susseguirsi di bollette, suono della sveglia mattutina e rate del Folletto, la relazione clandestina dovrebbe invece promettere desiderio sfrenato e folli emozioni. Di scappatella in scappatella può quindi capitare di incontrare l’anima gemella, la donna o l’uomo che fa tremare le vene e le ginocchia, la persona insomma che si aspettava da una vita.  E adesso? Dal momento che, quando si è impegolati in un tetris, dove il tetramino “moglie sospettosa” deve incastrarsi a fianco dell’amante gelosa, occorre mantenere molta razionalità, consiglio vivamente gli amici di munirsi di una pratica agenda. Grazie alla quale annotare diligentemente gli impegni dell’una e dell’altra, evitando sovrapposizioni, musi lunghi e costosi regali di riparazione.
Del resto, se la seconda donna si innervosisce qualche ragione ce l’ha: fare l’amante non è infatti una cosa semplice, perché significa trascorrere le feste da sola, fingere indifferenza quando ci si incontra casualmente per strada e accettare sempre che la legittima consorte abbia il diritto di precedenza. Fare l’amante significa inoltre non essere gelosa nei confronti delle donne, di quella che ha un contratto legale dalla sua come di tutte le altre (che potrebbero sempre strapparti il ruolo di favorita). Per fare l’amante bisogna quindi avere fisico e nervi saldi. Al punto che, essendo un’impresa eroica, quasi sempre destinata al fallimento, proporrei al Comitato olimpico di istituire una specifica categoria. Pensateci un po’: alla spensieratezza dei primi tempi, quando palpavi l’eccitazione (ehm…e non solo quella) anche davanti a una semplice Sloggy, segue un duro confronto con l’ansia da prestazione, che impone sedute in palestra per rassodare il gluteo, appuntamenti dall’estetista per perfezionare la ceretta o fugaci visite alla biblioteca per visionare quel libro un po’ osé che non hai il coraggio di acquistare (dai, quello che ti illustra tutte le posizioni del Kamasutra). Insomma, essere l’altra donna comporta un’intelligenza tattica degna del Napoleone di Austerlitz, una pazienza da bonzo e una capacità organizzativa degna del Tom Cruise di Mission impossible. Solo a questo punto si può sperare di superare il giro di boa dei sei mesi, per approdare al ruolo di concubina con la “C” maiuscola.
Attenzione però, perché se s’inizia a fare qualche pressione, o ad avanzare qualche pretesa, state pure certe che, nonostante voi vi siate trasformate nella dea sesso in persona, l’uomo chiuderà rapidamente ogni rapporto e si rifugerà mansueto tra le braccia della moglie.
Game Over    
Il rischio di abbandono è alto, soprattutto per le amanti giovani e troppo poco esperte, ovvero quei cari e graziosi cuccioli che il maschio alfa ritiene di potere educare e di dovere mantenere; almeno fino al momento in cui qualcuno, ingenuamente o no, magari a una cena di gala, chiede allo stesso cosa quella bellissima figlia farà dopo il diploma. Anche in questo caso il ritorno all’ovile dell’uomo appare molto probabile, perché gli stessi sanno che possono sempre trovare comprensione  (purché siano disposti a regalare al loro angelo del focolare l’ultimo modello di Folletto).
Esiste allora una qualche speranza di ripresa tra moglie e marito? Ovviamente no.
Anche se lui ha abbandonato l’amore della sua vita, sappiate – care mogli offese – che vostro marito mica ha cancellato dalla rubrica i numeri di tutte quelle che aveva momentaneamente lasciato in stand by.


#amante; #deadelsesso; #concubina; #attrazionefatale; #sloggy

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