Avevo bisogno di soldi. Facili,
immediati e veloci. Con essi mi sarei pagata l’ultima rata dell’università per
fare felici mamma e papà, e diventare la prima della mia famiglia a potere
esporre sul muro la laurea. Vengo da un paesino del Sud, frequento il secondo
anno di Lingue. I miei genitori non hanno soldi da buttare, mia madre è
casalinga e mio padre fa il macellaio. Fanno quel che possono, lo so bene. Ma
non riescono a darmi quel che serve per pagare i libri e le dispense, qualche
cosa da mangiare e qualche vestito vintage, e qualche divertimento perché in
fondo ho solo vent’anni e voglio vivere. E poi Bologna è una città cara, come
tutte le città del settentrione. Pensare che al mercato, da noi in Molise, frutta
e verdura te la regalano, specialmente al pomeriggio, quando i venditori hanno
fretta di smontare le bancarelle e basta un sorriso per portarsi via quel che
si vuole. Il pane poi, non ne parliamo che quassù invece sembra fatto d’oro. Io
non voglio tornare dai miei, così per tenermi a galla ho iniziato con i
lavoretti. Per un certo periodo da Mc Donald’s, poi in bicicletta a portare
pasti a impiegati e ragazzi in famiglia. Ho perso il conto dei lavoretti fatti,
tutti con paghe da fame, del tutto inadeguate rispetto alla fatica fatta.
Poi la svolta. Un anno fa circa un’amica mi ha parlato della possibilità di guadagnare molto ma
molto bene come Sugar Baby. Mi sono fatta spiegare cosa fosse e ho contattato
il più noto di questi siti di incontri. Sempre lei, che mi aveva raccontato di
ragazze abituate a viaggiare – un mese a Parigi e uno a Londra, poi a Toronto e
a Mosca – a spese di coloro che le desideravano, mi ha detto come comportarmi,
cosa dire e come interagire con i potenziali Sugar Daddies.
Scommetto che vi starete
chiedendo chi sia un Sugar Daddy.
Il Sugar Daddy è il mio “paparino”,
spesso un uomo affermato professionalmente e quasi sempre molto più grande. Il Sugar Daddy soprattutto mi paga per avere l’onore della mia compagnia. Sissignori,
si tratta di uomini che soddisfano con premura ogni mio desiderio, pagandomi
l’affitto di casa o la retta universitaria, la vacanza o qualsiasi altro mio
costoso capriccio.
Se faccio sesso in cambio di
denaro?
Ovviamente, anche se non c’è
un obbligo e non sempre deve finire come tutti immaginano debba finire. Qualche
volta capita infatti di essere contattata per uscire a cena, per godere della
compagnia di una giovane ragazza e per il piacere di esibirmi al mondo. Quale
la differenza con una escort? La differenza sta negli occhi di chi paga, poiché
spesso si tratta di uomini che amano pensare di stare aiutando una giovane
fanciulla indifesa e bisognosa. E con una puttana? Ci sono differenze? A mio
parere, almeno tecnicamente, proprio nessuna. Tuttavia io esercito in piena
libertà, scegliendo il mio Sugar Daddy e riempendolo a quel punto di tante,
sincere, attenzioni.
Come ho fatto? Mi sono
iscritta ad alcuni siti di incontri, dando le mie generalità e un nickname che
pare vada davvero fortissimo, ho riempito alcune caselle informative – età e
misure, oltre che fondamentali informazioni sui miei gusti sessuali, avendo
cura di sottolineare che sono una ragazzina un po’ capricciosa, che ama le cose
futili, le vacanze e che non vuole più essere triste –, infine ho aggiunto una bella
foto, col viso parzialmente nascosto da un grosso paio di occhiali da vista. Ho
pure pensato bene di indossare un vestito che fa tanto ragazzina, perché sono
giovane e ci tengo a che tale qualità venga adeguatamente ricompensata.
Cosa si aspettano loro da
me? Coccole, tante e fatte senza fretta; quelle tenerezze che le loro mogli non
fanno loro più da anni. Anche per questo, oltre che per il fatto che amo ridere
e divertirmi, tanti di loro si affezionano. Un Sugar Daddy mi ha anche regalato
una carta prepagata, che a fine mese si preoccupa di ricaricare di un paio di
migliaia di euro. Giusto il necessario per soddisfare qualche sfizio. Un manager
di passaggio mi ha invece voluta per un intero fine settimana. Abbiamo
concordato 2000 euro per due giorni vissuti insieme, mano nella mano a visitare
la città. Mi sono sentita come il personaggio di quel vecchio film con Richard
Gere, che affitta per lei una stanza gigantesca all’interno del migliore
albergo che ci sia.
Qualche volta purtroppo si
innamorano, finendo per pretendere d’avere una specie d’esclusiva. Poverini, mi
fanno un po’ di tenerezza – io ho vent’anni, loro cinquanta –, ma ho sempre
rifiutato. Anche se mi alletta l’idea di essere mantenuta in pianta stabile, riverita
e venerata, il fatto è che la differenza di età rende impossibile un rapporto
continuativo. Insomma a me piace andare ai concerti, fumare maria e bere birra.
Ve lo vedete voi un signore dell’età di mio padre aggirarsi per un centro sociale?
E poi c’è il mio ragazzo, che non sa della mia doppia vita. Si sta per laureare
ed è bravissimo. Non capirebbe…
Mi chiedete se mi piace fare
sesso con l’attuale Sugar Daddy? Si, mi piace perché è bravo e ci sa fare,
anche se non sempre riesco ad avere orgasmi veri. Lui del resto mi tratta bene
e non mi chiede di fare cose strane. Mica come quel tipo che mi voleva dare 3000
euro per farmi pisciare in faccia da lui! No, no… non ho accettato. Ma
figuriamoci. Io sono libera di decidere con chi voglio andare, come sono libera
di scegliere come fare sesso.
Perché piaccio come Sugar
Baby? Credo perché sono attenta ai dettagli, non mi faccio mai trovare
trascurata e sono terribilmente sensuale. Soprattutto metto però sempre le cose
in chiaro, fin da subito: io ti do se tu mi dai. Sensi di colpa non ne ho. Per
me è infatti un lavoro come un altro, e per farlo bene occorre grazia,
intelligenza e spirito imprenditoriale.
Tutte qualità che penso di avere in
abbondanza, mi ci potrei anche laureare!
#sugarbaby #sugardaddy #regalini #paghettalternativa #prettywoman
per informazioni sul fenomeno si vedano:
https://www.vice.com/it/article/exjwdz/la-mia-vita-da-sugar-baby-826
http://www.corriereuniv.it/cms/2011/09/le-cinque-regole-di-una-sugar-baby-parola-di-brandon-wade/
https://www.huffingtonpost.com/topic/sugar-baby
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