Mi sono resa di non avere ancora affrontato, in questa
torrida estate, un tema di fondamentale importanza, l’argomento principe delle
chiacchiere da ombrellone. Quale? Ma è ovvio: le dimensioni, quanto contano?
Siamo così sicure, noi donne emancipate, dotate di una
cultura senza stereotipi, laureate e femministe, di non essere interessate al
numero di centimetri strategicamente posizionati?
Alzi la mano chi non ha, almeno una volta, spergiurato al
partner di fregarsene delle dimensioni, affermando sicura che noi
donne diamo importanza al romanticismo, ai preliminari, al “come lo si usa”. Di
solito, dal momento che siamo bravissime a fingere pure un orgasmo, figuriamoci
se non mentiamo spudoratamente al nostro lui per evitargli dispiaceri e
permettergli così di prendere sonno rapidamente…caso mai avesse pure il
desiderio di fare il bis.
Intendiamoci, è vero che i preliminari sono importanti; ed è
altresì vero che la bravura in orizzontale del nostro lui è ugualmente
importante; ma è pure inutile raccontarcela: davanti allo spettacolo di un pene
modesto, per lunghezza e circonferenza, il desiderio si mortifica. Quel che noi
ragazze ci aspettiamo è sì la passionalità, ma in armonia con la consistenza. Perché,
scava scava, in noi c’è sempre da qualche parte l’attrazione per il modello
relazionale – in camera da letto, eh… - denominato “io Tarzan e tu Jane”; quel
modello cioè per il quale la virilità altro non è che una questione di numeri
(di prede conquistate, di “zum zum” in una stessa serata, di centimetri
orgogliosamente esibiti sotto la cintola). E poco valgono gli studi in materia,
anche quelli compiuti al King’s College
di Londra, i cui studiosi, dopo aver visionato un campione di oltre 15mila
membri (mi sono pure domandata come sia avvenuta la ricerca, e immagino
dottoresse in camice bianco munite di metro intente a chiedere agli uomini di
potere vedere, in nome della scienza, l’erezione del soggetto), ha stabilito
uno standard di 12/13 centimetri di lunghezza per un pene turgido.
E proprio questa, a parere delle donne, sembra essere la
dimensione ideale. Oddio... anche un qualche centimetro in più non dispiace mica!
Poiché la vagina ha una profondità di 7 centimetri, un membro di lunghezza
superiore può causare abrasioni e piccole ferite; per non parlare del sesso
anale, dove un pene troppo generoso è decisamente mooolto impegnativo. In ogni
caso, centimetro più, centimetro meno, è comunque difficile scardinare gli stereotipi.
Non nascondiamocelo: vedere crescere il pene, grazie alle nostre delicate
attenzioni, stimola anche la nostra fantasia e lo rende più intenso.
Se da giovani i centimetri non sono certo importanti, perché
ancora ci si trastulla nell’immagine emotiva e romantica del rapporto, quando
si oltrepassano i trenta il sesso diventa puro piacere fisico; quindi, l’avere
un partner dotato fa davvero la differenza. Si scopre così il vero valore della
misura e del calibro di un pene, e del diverso tipo di piacere che esso può
produrre. Il vibratore umano ovviamente procura molta più soddisfazione di un
Dildo in lattice; con un unico problema: che il portatore sano di centimetri spesso
ritiene che si debba anche fare conversazione. Con il tuo vibratore, invece,
non sei costretta a ridere alle battute. E, dopo l’uso lo riponi nella sua
apposita confezione.
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