Tra le cose che amo
di più c’è l’uscire a cena, specie se la meta è un bel ristorante stellato, famoso
per i piatti raffinati e le pregiate bottiglie di vino. Naturalmente, la
condizione di beatitudine si raggiunge se ci si va in compagnia di un uomo affascinante,
che non strabuzzerà gli occhi alla presentazione del conto e anzi stupirà tutti
lasciando una sostanziosa mancia. Inutile dire che l’ambientazione possiede un
suo fascino, e spesso aiuta a fare scattare un certo interesse anche per l’accompagnatore
che tanto gentilmente mette a tua disposizione la carata American Gold.
Dopodiché si può iniziare a prendere in esame le altre sue qualità: dalla cura
nell’abbigliamento alla brillante conversazione, capace di spaziare dall’analisi
della situazione internazionale alle intelligenti riflessioni sull’ultimo
romanzo letto. Ammettiamolo: quante volte ci è infatti capitato di pensare a
chi ce l’aveva fatto fare, a uscire con quel “Lui” quando a casa abbiamo
abbandonato sul letto il libro che tanto
ci appassiona? Non avremmo potuto trovare una scusa, anche punk, che permettesse
di declinare l’invito avocando la lunghezza fuori controllo del ciclo mestruale
o la depressione del povero nostro cagnolino che – proprio questa sera – non può
essere lasciato a casa da solo?
Del resto, un po’
di esperienza l’abbiamo fatta e sappiamo che sono molti gli uomini a cui non
vale la pena di dispensare la grazia della nostra compagnia. Vogliamo
ricordarcelo, magari grazie all’aiuto di un comodo decalogo? Sì? Allora
iniziamo…
1. Lo sbragone: ovvero, quello che sa tutto di vini, finge di
conoscere il proprietario e saluta tutti come se il mondo fosse popolato
esclusivamente da suoi amici; quello che raggiunge il suo meglio quando, prima
di aspirare lascivamente un’ostrica, ti guarda fisso e agita la punta della
lingua sul mollusco. Bleah…Orrendo!
2. Il narciso: ovvero colui che ordina insalatina e acqua
naturale. Ti dice che è per non rovinare la sua splendida linea (anche se, qualche
volta, mi è sorto il dubbio che fosse per evitare un conto troppo salato). Costui
ti parla di sé. Sempre di sé. Solo di sé. Ascoltatemi bene: l’anoressico a
tavola e a letto, a meno che non vogliate essere oggetto di una botta e via,
del tutto canonica e priva di fantasia, lasciatelo pure alle sue macedonie fresche
a base di anabolizzanti.
3. Il Bolt del cibo: ovvero colui che non mastica, bensì aspira; sì,
insomma, il Folletto Vorwerk della
tavola. Credetemi, se sesso e cibo sono un connubio inscindibile, allora costui
sarà un velociraptor anche sotto le lenzuola. Dunque, lasciatelo pure al
Jurassico.
4. Colui che gioca con il
cibo: ovvero, l’uomo più ansioso del mondo. Osservatelo
bene: se gira spesso la testa, guardandosi intorno con aria circospetta, allora
è praticamente sicuro che quell’ansia possa essere causata dalla presenza di una
moglie non dichiarata alla dogana del vostro cuore.
5. Il silos immagazzinatore: ovvero, colui che ordina
più cibo rispetto a quello che potrebbe mangiare in dodici vite; al punto che
ti viene da chiederti se quella voracità derivi dall’avere ingoiato – alla
maniera della Divina – una tenia oppure se tutto quella fretta sia un
indicatore della compulsività a cui è abituato. Uno alla “dieci donne per me
posson bastare...”, insomma. Il mio consiglio? Scappate via in fretta, per
evitare di finire in un’agendina accompagnata da tante stellette a seconda
della vostra abilità sotto le coperte.
6. Il famolo strano: ovvero, colui che ordina solo piatti stravaganti, sperimentando
magari la maionese sul dessert; colui che ama raccontarti di avere provato il
serpente in umido durante un viaggio in Amazzonia a bordo di una piroga. In
questi casi mi chiedo: perché si è nutrito di vermi e di serpenti? Per quale strana
perversione lo ha fatto? A meno che non sia stato inviato dal National Geographic scappate in fretta.
Se è vero, il rischio è che vi faccia sperimentare – come minimo – un coito abbarbicati
sul cornicione di un grattacielo durante una notte di tempesta.
7. Il precisino: ovvero, quello che conta le calorie e vi dona
suggerimenti sull’alimentazione. Ma sei forse l’inventore della Weight Watchers?.
Levate le tende all’istante se non volete ritrovarvi con le sue manine sui
vostri fianchi, intente non a provare un gioco erotico strano bensì a misurarvi
la ciccetta come un pinzometro.
8. Il criticone: ovvero, colui
che si lamenta per tutto, facendo riportare il piatto in cucina anche se è
perfetto; quello che trova sempre il vino inadeguato al contesto. Lo ammetto, trattasi della categoria per me
maggiormente difficile da sopportare; anche perché mi mette ansia. Per due
motivi: il primo perché sicuramente vi annuncerà che sua madre cucina meglio di
chiunque altro, il secondo perché tale comportamento rivela il suo essere un eterno
insoddisfatto. E come critica il cibo state pure sicure che così criticherà voi,
per qualsiasi cosa.
Ho riservato le ultime due categorie a persone di sesso
maschili che non sono da buttare; con le quali potrei anche uscire volentieri a
cena:
9)
Il giovane accompagnatore squattrinato: ovvero colui di
cui sapete di dovere aiutare nel pagare il conto, solo però dopo avere
riconosciuto la sua buona volontà e la disponibilità a investire una cospicua
parte del suo stipendio al solo scopo di farvi sentire principesse. Probabilmente
vi ama follemente. Se non avete problemi a vestire i panni da nave scuola…. Potrebbe
anche rivelarsi una bella storia.
Il tipo sicuro di sé:
ovvero colui che non ha bisogno di stupirvi con fuochi d’artificio, in pace con
se stesso e capace di farvi ridere; lui avrà una conversazione vivace,
apprezzando la buona cucina e, soprattutto, conoscendo il valore inestimabile
del guardarvi negli occhi mentre parlate. Ecco…. Se lo trovare…
CHIAMATEMI!!!!!!!!
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