La prima volta che un uomo ha deciso di lasciare la sua bella
mano, con tanto di cinque dita aperte, sulla mia natica sono rimasta prima sorpresa,
poi un po’ offesa e subito dopo mi sono detta: beh, mica male! Piacere e dolore,
intrecciati tra loro, sono del resto due aspetti imprescindibili della cultura
erotica. Ben dosati, e sempre a patto che si tratti di un gioco a due con
regole condivise, il loro combinarsi rende infatti il rapporto decisamente
intrigante. Dunque, considerando pure l’economicità dello spanking, perché non sperimentarlo? Chi volesse trasformarsi in Mister
Grey, oppure in Anastasia Steel, proprio questa rappresenta la prima e
necessaria tappa della vostra personalissima via crucis. Ed io, cosa trovo intrigante dello spanking? Ovviamente il fatto che scatena la fantasia, specie se ti
sei nutrita di una montagna di libri di ambientazione ottocentesca oppure se ti
sei formata in università attraverso un solido curriculum storico-artistico; ecco
allora che la tua camera da letto si trasforma nel college di epoca vittoriana dove
tu, scolaretta maliziosa e irriverente, devi subire l’inevitabile punizione che
ti imporrà il tanto intrigante pedagogo. Basta un attimo e ops… ti ritrovi
posizionata a carponi, sulle sue ginocchia, con la gonna rialzata e le natiche pronte
subire i colpi della sua nerboruta mano.
Perché la pratica della sculacciata trae linfa
dall’immaginario erotico di ambientazione scolastica, che si alimenta delle
descrizioni fornite da Jean Jacques Rousseau nelle Confessioni, passando per le combinazioni cesellate dal gran marchese
De Sade o dalle stampe inglesi della seconda metà
dell’Ottocento. Fino al celeberrimo dipinto di Balthus: la lezione di chitarra. Opere diverse, elaborate su supporti
differenti e con contenuti lontanissimi, eppure tutte accomunate dalla presenza
di una coppia di figure, una dominante e una sottomessa. Come impedire però che
la componente sadica non si trasformi in qualcosa che s’impone sorda al volere
e al piacere altrui? Si parte dal feeling tra le parti, e dal condiviso
desiderio di sperimentare; ed occorre, dopo avere applicato qualche piccolo
trucco – come ad esempio trovare una comoda posizione, perché sarebbe ben
misera la figura se nel bel mezzo ci si ritrovasse costretti a sospendere tutto
per l’arrivo di un dolorosissimo crampo! –, lasciarsi andare con fiducia. Fate
togliere anelli e bracciali a colui che sculaccia, ricordando allo stesso che
le vostre chiappe non sono una pallina da smashare a Wimbledon. Perché lo spanking sia indimenticabile non deve durare troppo tempo, non essere esclusivo (cioè deve alternarsi a
momenti di altra e diversa intimità) e, soprattutto, deve prevedere la
disponibilità del carnefice a trasformarsi in angelo pronto a spalmare quintali
di arnica sulle tue estremità piegate.
Praticare lo spanking
può inoltre consentire – prendete nota, o architetti in ascolto! – la
ri-funzionalizzazione degli spazi della coabitazione. Se ad esempio si sta preparando una cenetta, una
volta messa in forno la parmigiana, si può decidere di trascorrere il tempo
necessario alla cottura della prelibatezza in modo alternativo: dai una lavata
alla taglierina su cui, fino a pochi minuti prima, ha affettato le melanzane e
fai cadere alle caviglie la gonna. Stai pure sicura che il tuo compagno troverà
il modo di usare nel modo più divertente l’oggetto riconvertito.
L’ultima questione riguarda i segni sulla pelle.
Anche se il portare le stigmate può avere un qualcosa di sensuale,
magari perché sollecita il ricordo e risveglia forti emozioni, se a casa ti
attende un marito forse conviene evitare.
#JeanJacquesRousseauLeConfessioni;#lesculacciateerotiche; #cinquantasfumaturedi grigio; #Balthus
già molto tempo fa ho pubblicato su Utube quella che è, a mio modesto avviso, la più conturbante sequenza cinematografica concernente questo argomento, tratta dal film "Secretary":
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=z5AH9ZtRDTw&lc=z230ujipvnqddd5bz04t1aokgzlekvezmh2m5zog2lcubk0h00410&feature=em-comments