A tutte noi piace essere
toccate, e non esiste un rapporto che possa prescindere dai preliminari; perché
in fondo questi sono l’anticamera per il Paradiso, l’unica e vera strada
maestra per l’estasi del Nirvana. Parlando molto di sesso, con donne e uomini, mi
pare di avere capito che questo, anche quando viene praticato con abbondanza,
non sempre viene fatto bene; o per lo meno, con impegno, il necessario interesse
e la giusta naturalezza. Alcuni uomini si accontentano di partecipare (giusto
quel tanto da arrivare al traguardo), alcune donne si immolano (forse perché
non consapevoli delle loro vere potenzialità). Alto è quindi il rischio di ripetere
meccanicamente solo pratiche, ignorando l’infinita varietà che pare la natura
abbia deciso di mettere a disposizione.
Siamo del resto così sicure
che gli uomini siano capaci di posizionare nel giusto modo le loro mani? Ad
ascoltare le amiche, direi proprio di no. L’ignoranza rispetto alla doverosa conoscenza
della vagina infatti impera, come assai poco i cari maschietti paiono sapere sul
meccanismo del piacere femminile. Esistono ovviamente delle attenuanti, dal
momento che vi sono ragazze, forse condizionate dall’educazione ricevuta, che non
osano chiedere ciò che in realtà desidererebbero venisse loro fatto; e così accettano
l’insana convinzione – questa sì quasi esclusivamente maschile – che la penetrazione
rappresenti l’alfa e l’omega del rapporto sessuale.
Ok, resettiamo tutto. E partiamo
col fissare alcuni paletti. Anzitutto, la prima regola è che non
dobbiamo/possiamo avere paura di lasciarci andare alle sensazioni intense; la seconda
regola è che occorre saper guidare il partner, come e meglio del GPS. Infine,
ricordatevi sempre di non avere timore d’allargare le gambe a compasso,
impudicamente pronte a ricevere mani, bocca e lingua (e tutto quel che l’abbondanza
suggerisce!). Se non l’aveste ancora capito, in amore non c’è spazio per la
timidezza, E ogni gesto deve essere naturale e spontaneo, come una danza cosparsa
di odori e di sapori, di musiche e di vertigine. Ma se è vero che noi donne dobbiamo
abituarci ad affrontare e abbattere i nostri tanti condizionamenti (dalla paura
che quella zona, laggiù in fondo, rappresenti una semplice appendice periferica
del nostro corpo; fino alla sequela di fobie rispetto alla presenza di peli
superflui, cellulite, ecc. ecc,,,), è altrettanto esatto ricordare all’altra metà
del cielo che meritate ben più di qualche saltuaria attenzione; e che il puntare
dritto all’obiettivo, indipendentemente dal contesto generale, può andare bene solo
se sei un generale dei marines in missione in Afghanistan. Non certo per chi si
vorrebbe emulo di Rodolfo Valentino (e nemmeno di Rocco Siffredi, a dire il
vero). Ogni organo genitale femminile è cioè un mondo. Perché noi fanciulle variamo
per forma, colore e dimensione; e non è detto che quello che piace a Maria sia gradito
a Letizia. A Giovanna può piacere la stimolazione diretta del clitoride, mentre
Lucia può desiderare passare per tante carezze preliminari. A Deborah serve un
gradevole lubrificante iniziale, mentre Paola e Simona provvedono naturalmente
e scattano dai blocchi con grande rapidità. Aggiungiamo un consiglio
spassionato: amici cari, lasciate perdere le lezioni offerte dal dottor Porn Hub! Sappiate infatti che non è
tutto oro quel che brilla, e ricordatevi che la mente è la più formidabile
creatrice di innovativi composizioni artistiche. Specialmente quando il
materiale della performance da camera da letto sono i corpi.
Qualche
esempio concreto?
Partiamo dall’uso delle
dita. Allora, consiglio di provare a posizionare indice e anulare sui bordi
esterni delle grandi labbra, mettendo allo stesso tempo il dito medio sopra il
clitoride. Ci siete? Avete tutto il materiale a disposizione? Bene, come in Art Attack… adesso sta a voi impratichirvi
col giochino. Lo sentite il calore della vostra mano? State pur sicuri che la
vostra Lei lo sta sentendo! Soprattutto, non abbiate fretta: se non l’avete
capito, per noi ragazze i preliminari sono come l’antipasto con ostriche ad un
pranzo di gala. Quanto più producete in noi l’eccitazione, stimolando e
allenando l’attesa, tanto più desidereremo avervi dentro di noi. Del resto è la
stessa nostra cultura dell’autoerotismo – ehheehhhehhh… mica Onan è solo vostro….
– a insegnarci che la carezza circolare, o il frizionare con due dita il
clitoride, rappresenta la porta d’ingresso per tutto ciò che dovrà giungere di
più intenso. Quindi perché non provare
la tecnica Dreidel, il Doppio servizio, il Valzer, il Nodo? Perché non
accarezzare con ampi movimenti tutta la zona genitale magari con l’aiuto di un
lubrificante? Vi prego, per carità, evitate la toccatina veloce: senza
partecipazione.
Se la stimolazione con le dita è fonte di
tanto godimento, pensate voi quanto la vostra Lei sarà contenta se inizierete a
baciarla sulla farfalla, perché proprio questa figura è quella che ci produce
maggiore eccitazione e ci consente di fantasticare di più. Certo, ammetto che
ci sono alcune di noi che non vivono con naturalezza il sesso orale loro praticato, ma è altresì vero che moltissimi
maschietti non conoscono affatto la geografia della nostra vagina e peggiorano
le cose tuffandosi sul clitoride, picchiettandolo con la lingua senza pietà. Tali
individui meritano un 4 in pagella, perché al nostro “bottoncino” ci si deve
arrivare per gradi, magari baciando l’interno coscia, esplorando e ritirandosi,
avvicinandosi per step come si fa inseguendo un tesoro nascosto. Non parliamo
poi del momento dell’incastro dei corpi. Alla classica posizione del
missionario, o alla più sexy “a carponi”, possono aggiungersi infinite varianti:
uomo sopra, donna sopra, di fianco, da dietro, in piedi, seduti, in ginocchio,
ecc. La regola è comunque sempre una sola: liberare le inibizioni ed entrare in
comunicazione. E se uno dei due raggiunge per primo l’orgasmo? Bene, basta che
poi s’impegni per rendere il favore all’altro.
A mio parere sono quelli
in cui ci si prende tutto il tempo necessario, in cui si gioca con il corpo
dell’altro e si presta attenzione ad ogni singola parte. Mi raccomando, il
tutto sempre in modo gioioso e senza prendere troppo sul serio la cosa. Il
sesso viene purtroppo consumato il più delle volte come fosse un dovere, uno mezzo
per colmare vuoti di altra natura, per lenire ferite o per sfogare latenti
frustrazioni. E ciò è male, perché ogni incontro tra esseri umani porta con sé un
qualcosa di sacro; e ogni persona con cui entriamo in contatto è ben più di “solo
corpo”. ps: vi aspetto al Bagno Perla di Punta Marina il 26 giugno alle ore 21 per discutere insieme di "vagina e dintorni"
per ulteriori informazioni e prenotazioni 0544 437470
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