Scusa amore sono
ingrassata?
Cosa
ti aspetti che il tuo compagno possa rispondere?
Credi
davvero che possa dirti quella che, nonostante tutto l’amore che può provare
per te, è la cruda realtà? Ovvero, che un lottatore di sumo risulta più
aggraziato? No, ogni maschio conosce la
regola base da seguire in questo caso: cambiare argomento subito, oppure
affidarsi alle recondite doti da spudorato mentitore: No zuccherino, solo perché lo so: altrimenti … Lo
sai che sono domande sciocche, perché sai bene che, se sei arrivata a questo
punto, significa che qualcuno ti deve avere trovata molto sexy e intrigante. E,
a meno che tu non nasconda un arcangelo nudo nell’armadio, fino a prova
contraria un pene ha cercato disperatamente la tua vagina. Ecco, vagina; vale a
dire quell’oggetto che oggi pare dimenticato sotto quell’enorme cocomero che
prende il nome di pancia. Pensare che un tempo riuscivi a entrare nella taglia
42; mentre oggi, a sette mesi abbondanti, non puoi indossare altro che
un’orrenda tuta premaman. Abbinata, ça vas sans dire, alle scarpe
ortopediche d’ordinanza. Dunque quella domanda è inevitabile, ed esige una
risposta falsa. Tu sai che è falsa, ma chi se ne frega! Mai come in questi
momenti è infatti fondamentale potere contare sulla presenza di un compagno
capace di fingere, con doti da teatro stabile, un’invariata e infoiata attrazione
nei tuoi confronti. Non
che sia così difficile per il vostro Lui, perché – specie se siete alla prima
gravidanza –le coccole e le attenzioni proprio non vi mancano. Lui vi trova
comunque irresistibile, anche se afflitta da nausea e appesantita da caviglie oltremodo
gonfie. Lo vedi nelle pupille dei suoi occhi a cuoricino, che rimandano
l’immagine del vostro futuro nido d’amore, popolato di bambini vocianti e di
succulenti manicaretti cucinati per lui dalla mogliettina amorevole. Non si
preoccupa, lo sconsiderato tapino, del futuro prossimo fatto di notti insonni,
cambi di pannolino, coliche infantili e tante altre amene delizie della
genitorialità. Quanto a voi: quando al termine di quei nove mesi sarà finita,
dovrete riporre presto la balzana idea di potere tornare immediatamente come
eravate prima di rimanere incinte. Dimenticate le amiche, dimenticate gli
aperitivi, dimenticate l’estetista e dimenticate l’abitudine del flirt con il
collega di ufficio. Anzi, sapete cosa vi dico? Che vi andrà di lusso se riuscirete
a ritagliarvi il tempo per una doccia, incastrata tra una ninna nanna e una
poppata. Ora,
visto che l’inverno sta arrivando
almeno cercate di godervi lo stato di grazia che corrisponde ai primi cinque
mesi di pancione; quando cioè - se tutto procede per il meglio – le vostre
misure sono ancora accettabili, anzi la maternità vi fornisce di forme morbide
e sexy, con una taglia di seno che vi fa assomigliare a una maggiorata. Non
ultimo, con gli ormoni sparati a mille. Infatti chi dice che durante la gravidanza
non si deve fare sesso? Io, che di gravidanze me ne intendo, avendo sfornato
tre marmocchi, vi posso assicurare che non è proprio così. In quella fase così
particolare la donna sta veramente bene con se stessa, si ama e si sente
assolutamente splendida. Io, ad esempio, non mi vergognavo proprio delle mie
forme prorompenti e delle curve arrotondate. Anzi, le mettevo proprio in
risalto. Mai come in questa situazione, inoltre, le donne sentono i propri sensi
fiorire; e e basta poco per scatenare fantasie degne del miglior film con Rocco
Siffredi. Se
non vi bastano i consigli dettati dall’esperienza, allora ascoltate gli
esperti, che in coro sostengono la necessità del sesso in gravidanza. Per loro
non solo fare l’amore è permesso, ma è anzi assolutamente consigliato. Il
problema allora è piuttosto il “come farlo”, quali posizioni adottare per stare
comode. Se prima ti sentivi infatti libera di sperimentare, sfidando le leggi
della fisica neanche fossi la reincarnazione di Nadia Comaneci, adesso devi
ricordarti di evitare strane idee. Personalmente ho scoperto l’esistenza di un
kamasutra anche per questa fase della vita, utile come il foglietto del
montaggio dell’IKEA (ops, ma si potrà dire “montaggio” senza essere fraintesi?).
Di sicuro serve un compagno consapevole del suo compito, che sia capace di
accompagnare le sensazioni della donna e di approfittare come un falco di quel
momento di felicità comune. E
con l’arrivo dei pargoli? Ahimé,
qui iniziano le dolenti note. Il tempo per la coppia infatti si riduce notevolmente;
qualche volta proprio si azzera. E se prima eravate un uomo e una donna, con tanto
di vita sociale e interessi chiari, ora siete catapultati nell’esclusiva
identità di papà e mamma. L’unica occupazione sembra adesso quella di fornire nutrimento,
cambio di pannolini e predisposizione alla nanna del vostro pretenzioso cucciolo.
La stanchezza finisce presto per farsi sentire; e se per caso, dopo aver messo
a letto la creatura, sterilizzato biberon e raccolto l’infinità di sonagli che
finiscono sotto le piante dei piedi stanchi, il vostro sguardo incrocia quello
di lui…. Ebbene, potete stare certe che gli occhi di lui sapranno solamente
esprimere il sussurro di una buonanotte. Come sopravvivere?
L’unico consiglio che mi sento di darvi è il don’t panic; approfittate sempre in modo creativo delle pause, ma
soprattutto sfruttate senza pietà la presenza dei nonni. E se il bimbo
impertinente ha preso l’abitudine di dormire nel lettone? Trasformate la sua
cameretta nella vostra alcova. Per ulteriori informazioni su come gestire la
gravidanza e il rapporto con il partner vi consiglio poi il libro Fecondo Me, di Luca Ruggeri. Un
divertente vademecum per neo padri alle prese con i cambiamenti che comporta la
genitorialità. Questa sera ci vediamo al Bagno Perla, a Punta Marina, con la versione estiva di Evulvendo,
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